Ci sono uomini che con la loro lungimiranza, la dedizione, la competenza e l’amore per il loro lavoro sono stati capaci di segnare un’era: Mario Belardinelli ha firmato in modo indelebile l’epoca d’oro del tennis italiano.
Uomo di altri tempi, aveva capito con largo anticipo che in questo sport il lato fisico e quello mentale avrebbero rivestito nel corso degli anni un ruolo sempre più fondamentale.
Fondò nel 1963 il Centro Tecnico di Formia e creò dal nulla la prima scuola ad alto livello in Italia, che fu ben presto copiata da molte altre federazioni estere.
Grande educatore, prima ancora che tecnico di immenso valore, trovava sempre la chiave per entrare nell’animo dei ragazzi, istruendoli al sacrificio senza mai perdere di vista la costruzione dell’uomo.
Molti dei suoi allievi hanno raggiunto traguardi sportivi di rilievo assoluto ed altri si sono affermati nella vita arrivando a ricoprire incarichi di prestigio in ambiti diversi della società.
Artefice indiscusso della costruzione della squadra italiana di Coppa Davis che dominò il panorama mondiale negli anni 70 e conquistò il prestigioso titolo mondiale nel 1976.
"Senza Mario Belardinelli nessuno di noi sarebbe esistito", queste sono le parole di tutti quei ragazzi che passando per Formia sono diventati dei tennisti di livello internazionale e queste chiaramente sono anche le mie considerazioni.